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La cripta di San Giovanni in Conca


Resti della chiesa di di San Giovanni in Conca - Piazza MissoriSono rovine romane, solo antiche mura.
E' questo che mi sono sentito rispondere tante volte passando da piazza Missori e notando le rovine che ci sono all'incrocio con via Albricci.
Poi per vari motivi non ho mai approfondito finchè, durante una delle domeniche a piedi organizzate dal comune, ho scoperto che il sito era visitabile e che sotto c'è anche una cripta.

Le rovine sono quelle della chiesa di San Giovanni in Conca che si possono visitare grazie ad una bella iniziativa del Touring Club chiamata "Aperti per voi" attraverso cui alcuni volontari mettono a disposizione parte del loro tempo libero per tenere aperti luoghi e monumenti altrimenti chiusi al pubblico.


Entrata alla cripta di San Giovanni in Conca - Piazza MissoriMa torniamo alla storia di San Giovanni in Conca che, intanto, era così chiamata perché sorgeva in un avvallamento del terreno ed era posta quindi più in basso del normale.
La chiesa è di epoca paleocristiana, fu fondata nel V secolo d.C. ed è sopravvissuta per diversi secoli successivi seppure con vari rimaneggiamenti e ricostruzioni.
Ne riporto una breve storia, per rendere omaggio ad un posto che credo sia speciale perché ci si passa così spesso, lo si guarda con superficialità ma se ne sa pochissimo.


Cripta di San Giovanni in Conca - Piazza MissoriDagli scavi e dalle poche conoscenze, si pensa che nel V secolo d.C. il luogo in cui sorgeva la Basilica fosse una zona residenziale che poi, con gli anni, lasciò spazio ad un ampio cimitero.
Nel corso dei secoli la chiesa fu riedificata diverse volte fino a che, nel 1300 divenne il mausoleo della famiglia dei Visconti. Bernabò Visconti, infatti, si trasferì a Milano alla morte di suo zio Luchino e ne occupò il palazzo che sorgeva nei pressi di San Giovanni in Conca. Ma, prima di stabilirsi definitivamente lo fece ristrutturare alzando ancor di più le mura merlate e ingrandendone la superficie tanto da inglobare anche la Basilica.


Cripta di San Giovanni in Conca - Piazza MissoriNon è facile immaginarlo, ma il palazzo era piuttosto grande tanto da arrivare nei pressi di quello che è l'attuale Palazzo Reale a cui era collegato da una specie di ponte.
Bernabò era piuttosto preoccupato della sicurezza e aveva pensato a questa soluzione perché quello che diventò poi il Palazzo Reale era all'epoca un palazzo-fortezza difficilmente espugnabile.
Il Visconti è descritto dagli storici come un uomo colto e un fine politico ma capace di grande crudeltà.
Era anche grande amante dei cani e si racconta che ne possedesse cinquemila. Non potendoli tenere tutti a palazzo, li distribuì ai propri sudditi, i quali avrebbero dovuto provvedere a mantenerli in buona salute. Periodicamente questi dovevano recarsi alla casa del signore per farne verificare le condizioni. Qualora apparissero in cattiva forma venivano inflitte pene severissime. Da questo parrebbe derivare l'espressione milanese "alla cà di can", ovvero "alla casa del cane" per indicare l'angoscia di recarsi dal signore in tali circostanze.


Mausoleo di Bernabò ViscontiTornando a San Giovanni in Conca, Bernabò decise di porvi il suo monumento funebre e quello della sua sposa. In particolare il suo è il cosiddetto "Monumento Equestre" che si compone di due parti, il monumento equestre vero e proprio e l'arca sorretta da sei colonne.
Il monumento fu posto accanto all'altare maggiore della chiesa ma, circa 200 anni dopo, l'arcivescovo Carlo Borromeo ritenne che la collocazione fosse blasfema e lo fece spostare. Negli anni si susseguirono altri spostamenti finchè il monumento arrivò al Museo di Arte Antica del Castello Sforzesco dov'è ancora ospitato.


Entrata alla cripta di San Giovanni in Conca - Piazza MissoriNel 1531, intanto, San Giovanni in Conca fu donata da Francesco II Sforza all'ordine dei Carmelitani, poi fu sconsacrata dagli austriaci e chiusa definitivamente dai francesi.
Nel 1879 fu costruita via Mazzini ma la chiesa, ormai semi abbandonata, occupava parte del terreno su cui doveva sorgere la nuova strada per cui si decise di accorciarla demolendo le navate e il campanile.
Qualche anno dopo quel che rimaneva della Basilica fu venduta alla comunità valdese che smontò la facciata e la riutilizzò così com'era (e come ancora si vede) per la chiesa che stava costruendo in via Francesco Sforza.


Piazza Missori intorno al 1945E in fine, nel 1949, i resti furono demoliti definitivamente per costruire e congiungere via Albricci con Piazza Missori.
Furono però conservate una parte delle mura, quelle visibili in superficie, e la cripta romanica originale che, dopo due restauri è oggi aperta grazie ai volontari del Touring Club ed è visitabile dal martedì al sabato dalle 9.30 alle 17.30.


Come al solito ringrazio wikipedia che è una preziosissima fonte di informazioni e foto.
Alcune delle cose che ho scritto sono riportate qui, qui, qui e qui



28/05/2013




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